Graziana Grassini è enologa, chimica e biologa. Una delle più influenti personalità nel panorama enologico internazionale. Collaboratrice, discepola ed allieva del grande Giacomo Tachis diventata nel 2011 l’enologa del Sassicaia, il vino più famoso al mondo.
Graziana Grassini
Noi di Italia a Tavola stiamo intervistando alcune donne nei vari settori dell’enogastronomia, tu ti sei occupata per Pasqua vini, griffe enoica veneta, di una linea dedicata a 30 donne innovatrici…
L’idea è originale e grandiosa attraverso la quale la famiglia Pasqua per l’azienda Cecilia Beretta ha saputo dar valore sia al progetto che mi è stato affidato, cioè quello di interpretare due vini rossi Mizzole e Picaie, collaborando con il team dell’azienda proprio sullo stile di questi vini, sia alla storia di 33 donne sconosciute, determinate e contemporanee. Dodici di queste, tra cui io, sono state protagoniste delle etichette create per Mizzole, il Valpolicella Superiore, attraverso il disegno onirico dell’artista e illustratrice Chorophilla. Il disegno pensato per me è stato centrato, mi rappresenta per come sono e mi sento: “scienziata del vino ed enologa “. Ringrazio pubblicamente la famiglia Pasqua ed il team con cui collaboro.
Di che cosa ti occupi in questo momento?
Di grandi vini rossi ma non solo. La novità è la consulenza a Giusti Wine, azienda bellissima a Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso, di proprietà di un imprenditore italo americano che ha investito molto nel suo territorio di origine realizzando circa 100 ettari di vigneti e una bellissima cantina con l’intento di far conoscere nel mondo l’Asolo Prosecco Superiore ed i vini del Montello. Il Prosecco mi ha da sempre interessata e sono davvero felice di vivere questa esperienza. Il territorio è stupendo, ho apprezzato molto la bellezza dei vigneti realizzati con competenza e soprattutto in modo ecosostenibile. La cantina è una bellissima struttura, inserita perfettamente nel paesaggio, per lo più ipogea e la parte fuori terra è stata pensata per riprodurre l’andamento delle colline che circondano la cantina.
In questo contesto ho anche avuto l’opportunità di lavorare con i vitigni resistenti e di conoscere un vitigno autoctono a bacca rossa, la Recantina, che mi ha incuriosito ed appassionata molto. L’acino è piccolo particolarmente ricco di colore e di materia tannica, il vino che si ottiene è caratterizzato al profumo da sentori di frutti rossi ed erbe aromatiche, il sapore è elegante e nello stesso tempo strutturato,con una tessitura tannica spessa e setosa. I vitigni resistenti ritengo che possano rispondere alle esigenze dell’ecosostenibilità fornendo vini piacevoli e comunque di qualità.
Un altro progetto che seguo è quello relativo alla produzione di vini “ancestrali” ottenuti supervisionando il processo di trasformazione in modo da ottenere vini piacevoli. Detesto i difetti al profumo. “Brissi” Ansonica Maremma Toscana Doc di fattoria di Magliano è un esempio di vino ancestrale, ottenuto da uve biologiche macerate a freddo per 100 ore il cui mosto è fermentato in piccole uova di cemento da 3 e 6 hl. Non ha additivi, solo una piccola quantità di solfiti e non è filtrato. Mi occupo anche di vini senza solfiti, ho fatto tesoro dell’esperienza vissuta all’Istituto Vite e Vino della Regione Sicilia durante il periodo in cui sono stata enologo consulente. Spirito libero Vermentino e Spirito libero Sangiovese sono i due vini senza solfiti prodotti dall’azienda Casteani in Maremma.