La stagione invernale è saltata. Le città d’arte sono desolatamente vuote nonostante la riapertura dei musei. Gli hotel lavorano al 10% della loro capacità. Ristoranti e agriturismi aprono e chiudono ad ogni cambio di colore e, quando va bene, solo a pranzo e con coperti ridotti. Se poi aggiungiamo le agenzie di viaggio o i tour operator il
“quadro clinico” del turismo è da sala di rianimazione. Questa non è certo l’Italia che vogliamo. La
più importante “industria” del Paese, che da sola vale almeno il
16% del Pil, è la principale vittima della pandemia, ma a parte il brodino e le tisane di un po’ di ristori e di cassa integrazione,
non ha ricevuto alcuna cura seria, né si sono attivate delle terapie intensive per aiutarla.
Ma il turismo italiano, anche se oggi è malato, tornerà a vivere e a garantire benessere e piacere. La professionalità e l’impegno di tutti i suoi addetti sono una garanzia, nonché la certezza per una ripresa che procederà passo passo con i progressi che faremo nella lotta contro il Covid-19. I sacrifici saranno ancora molti, ma la classica luce in fondo al tunnel la si comincia a vedere. Gli italiani, ma anche tanti stranieri, stanno già prenotando ovunque per le vacanze estive. La voglia di tornare a viaggiare o di andare al ristorante è al primo posto di ogni sondaggio o indagine di mercato. Con le chiusure di questi mesi molti italiani hanno risparmiato e i depositi bancari sono cresciuti. Come dire che c’è ricchezza che può essere rimessa in circolo per godersi un po’ di più la vita dopo tanti sacrifici.
E cosa ci può essere di meglio di un aperitivo a bordo lago, di una cena al mare o di dormire in un borgo storico? Insomma, ci sono le condizioni oggettive perché si possa ripartire alla grande e come sempre Italia a Tavola vuole essere in prima linea per agevolare questo trend.
Il nostro non è certo un ottimismo di maniera. Dopo tanto buio siamo di nuovo ad una terza ondata della pandemia, ma forse cominciamo a vedere segnali di una svolta da parte delle istituzioni. C’è finalmente un ministro del Turismo col compito di rimettere in movimento una macchina ferma da troppo tempo. Il nuovo Governo ha cambiato strategia e invece di pochi aiuti a pioggia procederà con rimborsi e risarcimenti veri, prevedendo anche importanti investimenti nel Recovery Plan. All’orizzonte ci sono nuove norme per agevolare il lavoro del comparto e farne crescere le potenzialità. In questi giorni l’idea di un passaporto vaccinale per viaggiare è stata approvata dall’Unione europea e, man mano che le vaccinazioni si diffonderanno, potremo avere anche località e locali covid-free, così da aggiungere al piacere e alla bellezza di una visita anche quella sicurezza che oggi è una delle maggiori preoccupazioni dei consumatori.
Ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, hotel, agriturismi ed eventi sono pronti a riprendere la loro attività. Come abbiamo sempre fatto, noi seguiremo tutte le novità di questo mondo, offrendo esempi, spunti e suggerimenti per viaggi, soggiorni e degustazioni. E lo facciamo rafforzando da subito la nostra informazione per sostenere concretamente il settore. Può sembra una contraddizione nel momento in cui la gran parte dei pubblici esercizi o degli alberghi sono ancora chiusi, ma vogliamo tenere acceso l’interesse, certi che il turismo si alimenta anche con i sogni e l’immaginazione.
Per questo da oggi proponiamo ai lettori una nuova newsletter settimanale via email sul turismo e dedichiamo l’edizione della domenica del nostro quotidiano online prevalentemente a questo mondo. Amplieremo poi anche lo spazio sulla nostra rivista in versione digitale.
Del resto il viaggio, o l’esperienza in un ristorante o in una cantina, per definizione, hanno a che fare con una scelta di piacere. Sono beni voluttuari, non indispensabili, ma capaci di soddisfare le esigenze del consumatore, mettendo in movimento consumi, imprese e lavori che hanno ricadute positive su un enorme indotto, che va dalla filiera agroalimentare ai trasporti, dalla cultura all’innovazione tecnologica. Quando parliamo di turismo la concorrenza non è chi offre un servizio, ma sono le altre scelte di consumo. Parliamo di budget che potrebbero essere investiti in arredamento per la casa o in abbigliamento, ad esempio. E come Italia a Tavola, ovviamente, lavoriamo per fare crescere tutto ciò che ruota attorno al turismo, senza ipocrisie, con l’obiettivo di essere utili ai consumatori e agli operatori.