Altro che plexiglass, la lotta al coronavirus nei locali pubblici passa da una pellicola sottile, invisibile. A idearla è stata Wippy Idea Srl, azienda di Polcenigo in provincia di Pordenone attiva dal 2016 con l’obiettivo di creare prodotti che potessero contribuire alla sanificazione di oggetti e ambienti. Un’ambizione che, quindi, nasce prima della pandemia, in anticipo sui tempi. E che ora, dopo un 2020 segnato da chiusure, aperture, limitazioni e sostenibilità finanziaria che vacilla potrebbe rappresentare l’asso nella manica per ripartire in sicurezza; e in presenza.
WiWell, la pellicola a base di fotocatalisi
La potenza della fotocatalisi
Alla base della proposta di Wippy, il processo della fotocatalisi aritifiale ingegnerizzato all’interno della pellicola WiWell che viene successivamente applicata a diverse superfici. Sostanzialmente, quando la pellicola viene a contatto con la luce si attiva l’additivo sviluppato che trasforma, per ossidazione, gli elementi inquinanti in sali innocui e anidride carbonica eliminando così in modo naturale ed ecosostenibile tutti i rischi. Il processo, infatti, ha un’azione antimicrobica, anti-muffa e deodorante. «Nonché un effetto anti-Covid che ci è stato riconosciuto, dopo una fase di doppi test svolti a Modena e Pordenone, anche dall’Istituto “Mario Negri” di Milano», spiega Lucio Tommasella che guida il team di cinque persone da cui è composta l’azienda.
Vantaggi e risparmi
Ineludibili i risparmi in termini di tempo, manodopera, costi relativi ai prodotti per la sanificazione (e quindi impatto ambientale) della soluzione. «Possiamo dire che, mediamente, la nostra soluzione non comporta ulteriori dispendi per almeno cinque anni», afferma Tommasella. Una volta applicata, la pellicola WiWell agisce in modo passivo, senza che l’utente se ne accorga. Anzi, allo studio c’è anche una carta da parati personalizzabile che presto verrà introdotta sul mercato e permetterà di integrare ancor di più le proprietà fotocatalitiche con il layout di un locale.
Un grande esempio dell’applicazione di WiWell saranno i prossimi Mondiali di sci di Cortina. «Qui ricopriremo tutti i box, gli uffici, la sala stampa e il ristoranti dedicati alla manifestazione», specifica Tommasella che ricorda come la soluzione ideata da Wippy sia già stata adottata anche dall’Hotel Cristallo, famosa realtà ricettiva della località veneta. Ma la bontà e l’efficacia del prodotto è sicuramente testimoniata dall’applicazione sui mezzi del trasporto pubblico locale a Treviso, Pordenone e Gorizia oltre che all’interno di alcuni plessi scolastici del comune di Polcenigo.
L’anno della consacrazione
Il 2021, quindi, dovrebbe essere l’anno della consacrazione con una crescita di fatturato a due cifre (grazie anche all’esternalizzazione della produzione vera e propria che ha consentito all’azienda di concentrarsi sulla distribuzione della propria soluzione). Un condizionale d’obbligo visti i tempi e la miriade di offerte e input che i clienti di Wippy ricevano. «Ogni volta che entriamo in contatto con un nuovo cliente la domanda è sempre la stessa: ma funziona davvero? E la risposta è sì. Anzi, se non bastassero le certificazioni ottenute da quattro laboratori diversi siamo disposti anche a mettere in piedi un test empirico. Basta entrare in un’auto trattata con la pellicola WiWell, accendersi una sigaretta e annusare l’effetto che ne scaturisce: nessun odore», commenta Tommasella.
Una prova a cui Tommasella non si sottrae mai: «All’indomani dello scoppio della pandemia, infatti, i nostri clienti hanno dovuto fare i conti con normative poco chiare che successivamente, in un contesto di crisi economica, spesso scoraggiavano l’investimento in queste soluzioni innovative». Il costo dell’installazione, infatti, può variare a seconda dei mq di superficie da coprire, le personalizzazioni scelte, il tipo di supporto, le diverse tipologie di applicazione, ecc.
D’altronde, almeno inizialmente, WiWell era nata con lo scopo di eliminare gli odori sgradevoli e solo successivamente si è evoluta in una soluzione sanificante a tutto tondo. Un percorso che ora rende WiWell adatta a diversi utilizzi dalle palestre ai banchi frigo delle aree di sosta. Ne sa qualcosa, in questo senso, Areas-MyChef, società specializzata nella ristorazione in concessione che, per rilanciare i consumi nei propri autogrill, ha installato la pellicola Wippy nelle aree grab&go. Oppure le diverse catene della Gdo che hanno utilizzato questa soluzione per ricoprire i maniglioni dei propri carrelli così da garantire una spesa sicura ai propri clienti.
Protezioni da indossare
Oltre ai locali, però, la protezione dal virus passa anche da operatori e collaboratori. In prima linea in caso di riapertura, possono contare sulle proprietà di Virkill, tessuto anti-Covid realizzato con nano-particelle di rame fuse nell’ordito usato per divise e vettovaglie. Svelato all’Hyatt Centric di Milano a metà gennaio, Virkill è un prodotto totalmente Made in Italy ideato dall’azienda comasca Italtex.
La divisa realizzata con il tessuto Virkill
«Virkill si pone come obiettivo l’eliminazione della trasmissione del virus attraverso le superfici contaminate. Sappiamo da studi autorevoli che, come tanti altri virus, anche il Sars-Cov-2 rimane attivo per diverso tempo fuori dall’organismo, sulle superfici e sui tessuti. Le soluzioni proposte sono state ideate per garantire una maggiore tranquillità al cliente che vuole sentirsi al sicuro mentre cerca di rilassarsi. L’idea è quindi quella che l’hotel, il ristorante o il centro benessere possano offrire un servizio aggiuntivo in totale sicurezza. E ci siamo riusciti con un prodotto che resiste a oltre cento lavaggi, è dermatologicamente testato per pelli sensibili e ipoallergenico», ha spiegato Alessandro Pedretti di Italtex.
Pensato per tutte quelle attività ricettive che fanno del contatto con il pubblico la propria arma vincente, Virkill è un tessuto professionale che risponde a tutte le esigenze del settore. Dalle divise alle tovaglie, dai topper letto alle pattine da camera le possibilità sono innumerevoli. Minimo comun denominatore è la tecnologia. Elementi invisibili all’occhio umano, le nano-particelle di rame hanno la capacità di uccidere il Covid-19 grazie a caratteristiche naturali che sono state testate negli ultimi mesi da laboratori indipendenti italiani e inglesi.