Sono 105 i miliardi di euro che il Governo Conte ha stanziato negli ultimi mesi per consentire all’Italia di ripartire. I due mattoni più recenti che hanno portato soldi e aiuti di vario genere agli imprenditori sono il Decreto Rilancio di maggio (55 miliardi di euro) e il Decreto Agosto (25 miliardi) approvato a inizio mese. Di questi soldi e aiuti il settore della ristorazione e del turismo ne ha giovato, ma non abbastanza. Tanti i confronti, le polemiche, gli accordi, le promesse disattese e i “contentini”, pochi i fatti concreti di sostegni strutturali.
Tante polemiche per mancati aiuti reali all’Horeca
Qualcosa però si è mosso anche per l’Horeca. Di seguito abbiamo raccolto tutti gli aiuti dei quali il settore può usufruire.
CASSA INTEGRAZIONE PROLUNGATA – Il Decreto Agosto ha concesso il prolungamento della Cassa integrazione con l’aggiunta di ulteriori 18 settimane di assegno ordinario del Fondo di Integrazione Salariale e di Cassa integrazione guadagni in deroga a partire dal 13 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020.
NO AL VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI – Il Decreto ha previsto anche che le imprese che non utilizzano gli strumenti di sostegno al reddito possano godere dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail.
INCENTIVI PER GLI “INDETERMINATI” – Per incentivare la ripresa delle assunzioni e del mercato del lavoro, agli imprenditori che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato viene riconosciuto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua.
Molti provvedimenti non hanno accesso facile
AIUTI PER GLI STAGIONALI – Invece per le assunzioni a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale nei settori del turismo e degli stabilimenti termali è riconosciuto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail. Contestualmente è stata abrogata la proroga obbligatoria dei contratti a termine prevista in conseguenza dell’utilizzo degli strumenti emergenziali di ammortizzazione sociale.
Ai datori di lavoro che non abbiano integralmente fruito dei trattamenti di integrazione salariale riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19 introdotti dal decreto in commento ovvero dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per il mancato utilizzo degli stessi resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo.
600 MILIONI DI BONUS PER I RISTORATORI – Su iniziativa del ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, è stato istituito un contributo a fondo perduto specifico per la ristorazione per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari, compresi quelli vitivinicoli. Inizialmente il contributo avrebbe dovuto raggiungere quota del miliardo di euro, ridotto in fase di approvazione a 600 milioni di euro.
CONTRIBUTI PER I CENTRI STORICI – Non sono state dimenticate le attività economiche e commerciali che sono attive nei centri storici, 29 quelli ammessi: a queste è stato destinato un contributo a fondo perduto che arriverà fino a 150mila euro e del quale se ne potrà godere nel caso in cui la perdita di fatturato sarà uguale o superiore al 33% rispetto al 2019.
STOP ALLA SECONDA RATA IMU – Il Governo ha poi introdotto l’esonero della seconda rata Imu per gli immobili destinati a discoteche, sale da ballo, night-club e simili, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.
ALT ALLE TASSE – Le tasse sospese nei mesi del lockdown non andranno più saldate entro la fine dell’anno ma in due anni, con 24 rate mensili. Il nuovo Decreto non ha spostato il primo appuntamento col fisco previsto per il 16 settembre. Le rate però saranno molto più leggere perché da 4 diventano 24. A essere diluiti sono i versamenti di tasse, contributi e ritenute previsti per marzo, aprile e maggio.
Tra scadenze e modifiche anche per sulle tasse serve attenzione
SLITTANO GLI ACCONTI – Gli acconti delle tasse previsti a novembre slitteranno ad aprile per gli autonomi che abbiano registrato perdite di “almeno il 33%” nel primo semestre di quest’anno. Lo slittamento interesserà i soggetti Isa e gli autonomi in regime forfettario.
Raddoppia la quota di welfare aziendale esentasse. Per l’anno d’imposta 2020 “la quota di beni e servizi ceduti dall’azienda” ai dipendenti che non concorre alla formazione del reddito passa quindi a 516,46 euro.
SUOLO PUBBLICO SENZA COSTI – Il Decreto Rilancio aveva poi già concesso a ristoranti e bar di non dover sostenere la tassa di occupazione del suolo pubblico fino al 31 ottobre 2020. Per tutto questo periodo, potranno usufruire di procedure semplificate per ottenere l’autorizzazione per tutto ciò che riguarda l’installazione di strutture amovibili all’aperto, come tavolini, sedute, ombrelloni e dehors: il provvedimento è pensato per incoraggiare la riorganizzazione degli spazi al fine di garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale.
AFFITTI, POCHI AIUTI – Delicato il tema affitti che non ha incontrato la richiesta delle associazioni di settore di adeguare i canoni ai fatturati. Il Decreto Rilancio aveva dato il via libera ad un credito di imposta sui canoni di locazione per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente. In questo caso il credito sarà concesso nella misura del 60% dell’ammontare mensile “del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo”. Gli alberghi potranno invece approfittare di questa misura indipendentemente dai ricavi o compensi del periodo precedente.